Cervice infiammata, cause e sintomi

La cervice infiammata è un problema molto comune tra la popolazione. Secondo alcune statistiche a soffrirne maggiormente sono le donne con un’età superiore ai 45 anni. Ciò non significa che persone più giovani o di sesso maschile non ne soffrano. La cervice infiammata è nota a livello medico come cervicalgia, interessa la parte superiore della colonna vertebrale, quella che sostiene testa e collo.

Cause della cervice infiammata

Possono esserci diverse cause per la cervice infiammata. Vediamo quali sono le più importanti in questo elenco puntato.

  • Stile di vita stressante
  • Artrosi cervicale
  • Vita sedentaria
  • Forte tensione psico emotiva
  • Sforzi fisici elevati
  • Movimento ripetuto delle braccia (tipico di alcuni lavori o sport)
  • Trauma occasionale (es. Colpo di frusta o incidente sportivo)
  • Predisposizione per la curvatura fisiologica della colonna vertebrale

Sintomi della cervice infiammata

I sintomi della cervice infiammata variano in base a quale zona della colonna vertebrale è colpita. Chi ne soffre infatti riferisce che il dolore può interessare varie zone. Individuarle è necessario per poter capire anche qual è la causa e intervenire sulla fonte del problema. Se la tensione è di tipo cervicale infatti si parla di sindrome cervico-cefalica, la quale ha tra i sintomi il mal di testa, problemi alla vita e all’udito, vertigini, ma anche vomito e nausea.

Quando il dolore della cervice infiammata si estende alle spalle, le braccia e le mani, è del tipo cervico.brachiale. I sintomi sono diversi. La persona di solito soffre di formicolii, ma anche di una sensibilità superiore e della compressione dei nervi cervicali. Infine per quanto riguarda la cervice vera e propria, il sintomo principale è la rigidità muscolare che comporta anche difficoltà di movimento.

Il medico in base al dolore dov’è localizzato capisce anche qual è la causa e può darvi i giusti consigli. Di solito per il trattamento locale del dolore vengono consigliati degli impacchi ghiacci di 10 minuti ogni 2 ore. Così da ottenere l’effetto antidolorifico. Altre volte invece può essere più utile il calore perché apre i vasi sanguigni i quali combattono la rigidità muscolare. Altre volte ancora è necessario alternare caldo e freddo.

Redazione