Italia, molte opportunità di business e poca cultura imprenditoriale

BusinessIl titolo potrebbe sembrare strano, sbagliato: direte voi, ma se siamo in una crisi terribile ed ogni giorni riceviamo notizie pessime riguardo l’economia, che opportunità vuoi che ci sia? Tante.

L’Italia è un Paese oggi pieno di problemi, e la storia dell’imprenditoria e del business ci insegna che sono stati i problemi, collettivi o individuali, a formare attività economiche di successo ed a scatenare fenomeni di costume. Prodotti e servizi sono nati per dare una risposta ad una qualche esigenza e l’Italia in questo momento è un terreno fertile per questo tipo di approccio.

Insomma pensiamo all’invenzione della ruota e dal cammino che ha portato a quella della stampa o della macchina per il caffè, ma anche i rasoi usa e getta, quelli elettrici, alla scoperta della chirurgia estetica ed al business che ci è nato dietro…c’è l’imbarazzo della scelta per trovare storie di successo che dimostrino come il business si basa sulla frase “fare di una necessità una virtù”. Pensiamo ad un problema italiano che affligge tutti: burocrazia e code lunghissime. Potrebbe nascere una startup che si occupa di semplificare la vita di molte persone permettendo loro di gestire alcuni procedimenti tramite una semplice app che ricorda loro quello che devono fare, i documenti da portare, dove ed a che ora. E l’ambiente? Quante società oggi stanno guadagnando con il riciclo e la gestione dei rifiuti e quante ancora ne potrebbero nascere recuperando sempre più rifiuti?

Internet è un mezzo incredibile per la diffusione di nuove e vecchie idee, di valori e modi di fare che possono spingere qualcun altro a fare qualcosa di nuovo. Non molti businessman Italiani però hanno una qualche presenza su internet su cui condividono i loro punti di vista. Insomma c’è il sito FrancescoCorallo.com in cui Francesco Corallo si diletta tra vari argomenti, amore per l’Italia in primis, c’è Zonin che parla del business del vino, ma ancora siamo lontani dagli imprenditori anglosassoni che su internet danno ai giovani consigli ed idee rivoluzionarie per spingerli verso una mentalità imprenditoriale e spiegando loro come le necessità diventino virtù. Fa in questo modo l’eccentrico Richard Branson della Virgin, ma anche il mitico guru del Marketing Seth Godin che dispensa consigli al di fuori delle pagine dei suoi libri nel suo seguitissimo blog.

Gli imprenditori italiani di successo non sembrano molto interessati nello stimolare i giovani che li seguono ne su internet ne altrove: non si spingono in dichiarazioni alla Steve Jobs “stay hungry, stay foolish” e quelli che parlano di tematiche di questo tipo, di imprenditorialità e sostegno alle idee, mancano poi di gesti concreti, come quello fatto da questi giorni da Elon Musk che ha reso open source i progetti delle sue Tesla. La sua visione è infatti quella di un mondo più pulito grazie alle auto elettriche, caricate magari da stazioni alimentate da pannelli solari, quindi se qualcuno può e vuole fare di meglio, ecco tutto l’aiuto possibile che uno può dare rispettando il principio di concorrenza e di libero mercato. Cose che accadono negli USA…e pensare che il nostro Marchionne in California ha detto recentemente che è meglio se nessuno compra le FIAT elettriche (che deve produrre per forza a causa di una legge dello Stato Californiano) visto che non ci guadagna niente…

Visioni opposte del business e guarda caso quella meno rivoluzionaria è quella italiana.

Redazione