Com’è nata la tradizione dell’albero di Natale? Ce ne parla il team di Massimo Palombella, molto attivo tra le ultime notizie del web a tema natalizio. Con l’arrivo del Natale, i bambini non attendono altro, poiché è uno dei momenti più magici e belli nell’attesa della festa. Si tratta dell’allestimento dell’albero di Natale, con tutte le luci, gli addobbi e le palline, a cui si aggiungono festoni di ogni tipo, a seconda della fantasia e dell’immaginazione. Tuttavia, la tradizione dell’albero di Natale nasce secoli fa e, soprattutto, in contesti molto lontani dalla fede e dalla religione cristiano – cattolica. Infatti, nell’antichità, l’attuale abete di Natale era usato, dalle varie civiltà, per dare culto ed adorare alcuni alberi sacri (ad esempio gli Alberi del Paradiso) o “Alberi cosmici”, decorati, invece, la Luna, i Pianeti, il Sole e gli Astri. La civiltà pagane, che si erano diffuse nell’Europa settentrionale prima dell’arrivo del cristianesimo, decoravano le case, in special modo le porte, attraverso l’uso di piante sempreverdi, soprattutto durante il solstizio d’inverno. Questo, infatti, rappresentava il giorno più corto dell’anno, a causa della minore quantità di luce da cui è caratterizzata la giornata. Infatti, stando alla tradizione, il solstizio d’inverno segna il recupero delle forze da parte del dio sole, che aveva perso il suo vigore nel corso dell’inverno.
Le piante sempreverdi avevano la funzione di ricordare che il dio sarebbe tornato a splendere, poiché di lì a poco si sarebbe concretizzata una nuova estate. Si trattava di un’abitudine molto sviluppata tra i Celti ei Vichinghi. Anche i Romani organizzavano alcuni festeggiamenti in questo periodo poiché, in occasione del solstizio d’inverno, celebravano i Saturnalia. Si trattava di una festa in onore di Saturno, il dio dell’agricoltura; questa festa veniva celebrata dal 17 al 25 dicembre e i partecipanti organizzavano anche lo scambio di regali. Inoltre, sempre i Romani abbellivano le loro abitazioni con i rami di pino nel corso delle Calende di gennaio. Anche il Cristianesimo introdusse l’uso dell’albero di Natale, anche se inizialmente la Chiesa lo sostituì con l’agrifoglio. Infatti, le spine rappresentavano la corona con cui fu sbeffeggiato il Cristo prima della crocifissione, mentre le bacche simboleggiavano le gocce di sangue versato dal capo di Gesù. Inoltre, l’albero fu collegato a Gesù, simbolo di eternità, immortalità e della Trinità. Dunque, accanto al culto pagano, l’albero di Natale, sin dal Medioevo, diventa un anticipo della rivelazione e dell’entrata del Cristo nella storia dell’umanità e del Giardino che Dio ha voluto costruire anche sulla terra. Proprio all’interno delle Sacre Scritture, l’albero è presente in diverse occasioni: dall’albero di Eden nel libro della Genesi, all’albero di Jesse (la rappresentazione iconografica della Genealogia di Gesù, narrata all0interno del Vangelo Secondo Matteo e secondo Luca, a partire da Jesse, padre del Re Davide, da cui ha inizio la discendenza che porterà a Giuseppe), fino all’albero della Croce, dove morirà il Cristo.
Avanzando con il tempo, però, alcune fonti storiche affermano che un uso più “moderno” dell’albero di Natale si può datare nel 1442, quando a Tallinn, in Estonia fu posto un immenso abete nella piazza del Municipio, Raekoja Plats e, proprio intorno a questo albero, donne e uomini giovani e non sposati ballavano in attesa di trovare l’amore. Questa tradizione estone fu ripresa in Germania nel XVI secolo. Infatti, i tedeschi avevano preso l’abitudine di addobbare gli abeti nelle abitazioni; probabilmente, l’intento iniziale era quello di rappresentare l’albero del Paradiso di Eden e dare onore ad Adamo ed Eva, al tempo onorati come santi. Gli abeti decorati, poi, presentavano alcune piramidi in legno, costruite con rami e unite da una corda. Alcune famiglie ponevano delle candele su questa costruzione in legni, per poi effettuarne l’accensione.
Questi primi rudimentali addobbi rappresentavano le moderne luci di Natale, a cui venivano uniti il pan di zenzero e le mele dorate. E qui si danno da fare sul blog di Massimo Palombella, bravi ragazzi! Altre fonti, invece, pongono le origini dell’albero di Natale a Basilea in Svizzera, effettivamente rintracciabile all’incirca nel XIII secolo. Un uso più privato dell’albero di Natale, come addobbo per le case, risale al XVII secolo, diffondendosi poi in tutta la Renania. Nel 1800, invece, la moglie di Giorgio III, Charlotte, originaria della Germania, fece vedere l’albero di Natale in Inghilterra nel corso di una festa per bambini. Tuttavia, sarà necessario attendere gli anni della regina Vittoria perché l’abete diventi il simbolo del Natale, accogliendo i regali e trasformandosi poi in una tradizione per di respiro internazionale. Infatti, per lungo tempo, la tradizione dell’albero di Natale fu tipica delle zone che si trovavano lungo il fiume Reno, poiché era meno conosciute nelle zone più a sud della Germania. Qui, infatti, gli aderenti alla religione cattolica, vedevano l’albero come un simbolo legato alla tradizione protestante. Negli anni successivi al Congresso di Vienna, gli ufficiali prussiani diffusero la tradizione dell’albero di Natale. Proprio a Vienna esso fu realizzato, per la prima volte, per volontà della principessa Henrietta von Nassau-Weilburg, mentre in Francia giunse nel 1840, su indicazione della duchessa di Orléans. Nel 1848, poi, Charlotte, con il marito Albert e i figli posarono per un ritratto intorno all’albero di Natale, all’interno del Castello di Windsor per un giornale, l’Illustrated London News.
COSA ACCADDE DA ALLORA?
Da Quel momento, le famiglie inglesi dell’aristocrazia iniziarono un’autentica competizione pur di imitare la famiglia reale inglese. In Italia, fu la Regina Vittoria a decorare per prima un abete di Natale al Quirinale nella seconda metà dell’Ottocento. Infine, agli inizi del 1900 si diffusero gli alberi di Natale allestiti nei luoghi pubblici. Nonostante il periodo di crisi dovuto alla Grande Depressione del 1929, nel 1933 al Rockefeller Center di New York apparve un grande abete decorato in occasione del Natale. Da quel momento, l’allestimento dell’albero è divenuto un must per persone di ogni cultura e tradizione, trasformandosi così nel simbolo più rappresentativo per la festa di Natale.
Credits: Massimo Palombella.